Orvieto, Umbria Italy – Palazzo Coelli
dal 28 FEBBRAIO al 28 MARZO 2025
Via Ippolito Scalza, 21, 05018 Orvieto TR
Manoocher Deghati ( persiano : منوچهر دقت , nato nel 1954 a Urmia, in Iran) è un fotoreporter franco-iraniano.
“Ricordo di essere uscito il primo giorno con una macchina fotografica in mano. C’era molta agitazione. Un camion carico di soldati passò. Uno di loro caricò il fucile e mi sparò. La raffica di proiettili mi passò da entrambi i lati della testa. Ero vivo. Ero scioccato. Ma soprattutto, mi resi conto che ero un bersaglio perché stavo scattando foto. Ciò non fece che rafforzare la mia determinazione a scattare foto”.
La rivoluzione iraniana
Nell’estate del 1978, Manoocher Deghati, formatosi come regista, tornò in Iran dopo tre anni di studi alla scuola di cinema di Roma, proprio mentre scoppiavano le prime grandi manifestazioni contro il regime dello Scià . Decise di fotografare questi eventi.
Nella mostra “Opera Prima”, le immagini fotografiche si intrecciano con i fili della nostra mente, diventando racconti tangibili di vita e arte. Le fotografie, espressione di storie e emozioni, trovano un’inedita connessione con la Fiber Art, dando vita a infinite possibilità c
Nel 1979, l’agenzia Sipa Press gli aveva chiesto di diventare corrispondente permanente in Iran. Manoocher fotografò tutti i grandi eventi del nuovo regime di Khomeini, la crisi degli ostaggi all’ambasciata americana e la guerra Iran-Iraq, che seguì per sei anni.reative. Una matassa, un gomitolo, un filo… rappresentano l’intricata rete dei pensieri, delle emozioni e delle esperienze che compongono la nostra interiorità, che cosa è una fotografia se non la trasposizione di emozioni, pensieri, racconti…









